La prima notturna allo skatepark di Galatzò

Sono arrivato che stava tramontando. I ragazzi stavano finendo di mettere a posto i loro Skateboad. Seduto su una panchina, aspetto che gli altri se ne vadano.

Erano mesi che attendevo questa notturna in solitaria allo skatepark di Galatzò.

Inizio a skaitare quando sono  le sette in questo skatepark oramai quasi vuoto.

Sono arrivato lì con il mio furgone per iniziare questa tappa del viaggio sullo skate.

Siamo nelle Isole Baleari, nella parte sud ovest dall’isola di Mallorca.

La scuola è finita da poco.  E ora ho tanto tempo libero.

Il sole è oramai sceso,  ma c’è ancora luce.

Inizio a provare una line con alcuni trik nuovi.

Provo e riprovo mentre il sole sta calando.

Preso dall’emozione mi sono praticamente dimenticato di mangiare, ma un brontolio mi riporta alla realtà.

Mi siedo e scarto lentamente la baguette croccante e ancora calda che ho preso poco prima dal fornaio: è gonfia di sobrasada e queso de Mahon. Lo addento.

Il sapore piccante del queso de Mahon è una frustata sulle mie papille gustative. Mi risveglia.

Mastico lentamente e mi guardo intorno.

La scuola superiore IES Calvià è avvolta nel silenzio.

I muri grigi, appena dipinti, sembrano custodire chissà quali segreti.

Davanti a me il parcheggio è desolatamente vuoto ed il baretto chiuso da tempo.

Sono mesi che vivo su questa isola al centro del Mediterraneo.

Torno a skeitare, a  provare nuovi trik: fifty-fifty in rampa, manual transfer, grind e tanti altri.

Verso le undici di sera quello skatepark, così ben illuminato, cade nel buio.

Si spengono le luci. Resto ancora un po’ li, immerso nei miei pensieri e nel silenzio.

Poi mi dirigo verso il furgone, parcheggiato lì vicino per prepararmi a dormire.

Finisce così l’entusiasmante storia della prima notturna di SkateTraveller.

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